domenica 29 dicembre 2013

[GMCKS - Pranic Healing] Middle Pillar

Middle Pillar Pilastro Mediano

Riporto un utile articolo pubblicato su "Il Sognatore Lucido", riguardante la tecnica del Pilastro Mediano. Questa tecnica, utile per pulirci e fortificarci, è comune agli yoga di Oriente e Occidente, a quanto ne so io.
E' utilissima e spero possiate trarre giovamento di questo articolo completo e dettagliato.

 
"La descrizione l’ho presa dai libri “Teoria e pratica della Magia” di Israel Regardie e “Il Mago” di W. E. Butler. Ovviamente non è una tecnica che sia obbligatorio eseguire, ma ti consiglio ogni tanto di praticarla perchè il suo scopo è proprio quello di fortificare il corpo energetico. Se preferisci puoi evitare di pronunciare le parole in ebraico, sappi però che dovresti almeno cercare di pensarle nella tua mente, così dovresti ottenere comunque la vibrazione desiderata anche se in modo minore.

Di seguito faccio copia-incolla dal file di word che mi ero scritto dai suddetti libri, è un pò lunga ma ne vale la pena.
[IMG=pilastro-mediano]http://sognatorelucido.files.wordpress.com/2009/11/pilastro-mediano.jpg[/IMG]
Anzitutto bisogna memorizzare la posizione dei centri quale è mostrata nel diagramma. In questo caso devono essere messi in attività quando si è coricati supini in stato di perfetto rilassamento. Le mani possono essere intrecciate sul ventre o sul plesso solare. La mente sia calma, e si dedichino alcuni minuti ad ascoltare il proprio respiro fino ad avere la sensazione di un lieve incresparsi del diaframma.

Si immagini poi, sopra la regione coronale della testa, una sfera di brillante luce bianca. Nello stesso tempo, vibrate o intonate la parole Eh-he-ie. Dopo qualche giorno di pratica vi sarà facile immaginare il nome vibrante sopra la testa nel cosiddetto Centro Spirito.

Dopo avere lasciato riposare la mente qui per circa cinque minuti (continuando a vibrare il nome relativo), durante i quali si vedrà il centro ardere e scintillare, si immagini che esso emetta un bianco prolungamento verso il basso, attraverso il cervello e il cranio, fermandosi nella gola. Qui si espande e forma una seconda sfera di luce che includerà gran parte del volto fino alle sopracciglia. Con questa sfera, che chiamiamo Centro Aria, si seguirà una tecnica simile a quella seguita in precedenza. Questo centro dovrebbe essere fortemente e vivacemente visualizzato come una sfera scintillante di luce indaco, che risplende dal di dentro. Il nome che deve essere vibrato è Je-ho-vah E-lo-hem. Lasciate riposare qui la mente per altri cinque minuti, trascorso questo periodo, lasciate che proietti verso il basso un prolungamento di luce.

Discendendo nella regione del plesso solare, immediatamente sotto lo sterno, il prolungamento si espande ancora una volta per formare una terza sfera. E’ questa l’ubicazione del Centro Fuoco. Il diametro di questa sfera nell’ambiente cardiaco deve essere tale da espandersi dal petto alla schiena. Qui vibrate il nome Je-ho-vah El-oah-Ve-Da-as. State attenti a che l’intonazione vibri bene nella rossa sfera visualizzata. Se questo verrà fatto, subito una radiazione di calore verrà sentita emanare dal centro, stimolando delicatamente tutte le parti e gli organi attorno.

Segue il prolungamento verso il basso dal plesso solare alla regione pelvica, la regione degli organi della riproduzione. Anche qui deve essere visualizzata una sfera radiante, approssimativamente delle stesse dimensioni della più alta. Pronunciate Sciad-dai El-ciai. Bisogna permettere alla mente di rimanere per alcuni minuti nella formulazione immaginativa del Centro Acqua, visualizzando la sfera in un blu sfolgorante.

L’ultimo gradino consiste, ancora una volta, nel visualizzare un prolungamento che scende dalla sfera riproduttiva lungo le cosce e le gambe fino ai piedi. Lì si espande da un punto approssimativamente sotto le caviglie e forma la quinta sfera di colore giallo, che abbiamo chiamati Centro Terra. La mente formula qui, esattamente come nei casi precedenti, una brillante sfera delle stesse dimensioni delle altre. Vibrate il nome Ah-doh-nai Ha-ah-rez. Dopo avere dedicato alcuni minuti a risvegliare questo centro con un pensiero fisso e continuo e ripetendo la vibrazione del nome, fate una breve pausa.
Poi cercate di visualizzare chiaramente l’intero tratto di luce argentea, ornato, per così dire, dei cinque centri quali cinque splendide pietre preziose di incomparabile splendore, che si estende dalla testa fino alla pianta dei piedi. Solo pochi minuti saranno sufficienti per dare realtà a questo concetto, portando a una vivida coscienza delle potenti forze che, agendo sulla personalità, vengono infine assimilate nel sistema psico-fisico dopo il loro passaggio e la loro trasformazione attraverso i centri immaginativi.

Adesso, riportiamo la mente alla sfera coronale immaginando che sia in uno stato di vigorosa attività. Ossia che essa agisca rapidamente assorbendo energia dallo spazio attorno. Poi si immagina che questa energia fluisca come un fiume giù per il lato sinistro della testa e per il lato sinistro del tronco e della gamba. Mentre la corrente sta discendendo, il respiro deve essere esalato lentamente in un conveniente ritmo. Con una lenta inalazione, immaginiamo poi che la corrente vitale passi dalla pianta del piede sinistro a quella del piede destro e lentamente risalga su per il lato destro del corpo. In questo modo torna alla fonte da cui è partita, il centro coronale. Naturalmente questa energia viene visualizzata come persistente nel corpo piuttosto che come viaggiante alla periferia della forma fisica.

Questa circolazione, una volta fermamente stabilita dalla mente, deve fluire regolarmente al ritmo del respiro per alcuni secondi, così che il circuito venga compiuto una mezza dozzina di volte, o anche più se volete. Poi ripetetelo in una direzione leggermente diversa. Visualizzate il flusso vitale come movente dal centro coronale, giù per la fronte, il volto e il corpo. Dopo essersi diretto nuovamente in su, passando sotto le piante dei piedi, esso risalirà lungo il dorso in un vasto circuito di energia vibrante. Anche questo circuito accompagnerà, come il precedente, l’inalazione e l’esalazione del respiro e deve essere ripetuto per almeno sei volte.

Portate poi la vostra attenzione al Centro Terra per dare avvio a una corrente circolatoria nell’aura. Questa corrente può essere visualizzata come una larga fascia di luce bianca, che deve essere mentalmente avvolta intorno al corpo come se si stesse avvolgendo nelle sue bende una mummia. E’ importante notare che la direzione del bendaggio deve essere da destra a sinistra, ossia la corrente di energia deve cominciare dalla parte del Centro terra dove è posto il piede destro e muovere verso il piede sinistro passando dietro di esso.

L’effetto generale di questi due movimenti sarà di stabilire nella forma fisica, e attorno a essa, una forma ovoidale di sostanza e potere rapidamente circolanti.

Il metodo finale di circolazione assomiglia all’azione di una fontana: come lo zampillo esce da un tubo volgendosi verso l’alto e poi ricade da ogni lato, così fa il potere diretto da questa circolazione. Dalla mente scende verso il centro Terra, immaginato come il culmine di tutti gli altri, il “magazzino” ultimo della forza vitale che entra. Poi si immagina che il potere salga, o sia succhiato in alto dall’attrazione magnetica del centro Spirito sopra la corona della testa. Il potere sale e poi ricade entro i confini dell’aura ovoidale. Quando è sceso ai piedi, è nuovamente accolto e concentrato nel centro Terra, preparandosi a essere ancora spinto verso l’alto. Come in precedenza, la circolazione a fontana dovrebbe seguire un ben definito ritmo di inalazione ed esalazione. Con questi mezzi la forza salutare è distribuita in ogni parte del corpo.

Compiuta la circolazione, si può permettere alla mente di soffermarsi sull’idea della sfera di luce, di qualità spirituale e risanatrice, che circonda l’intero corpo. La visualizzazione dovrebbe essere fatta quanto più vivida e potente possibile per tutto il tempo che si desidera."
FONTE: IL SOGNATORE LUCIDO
altra fonte: Israel Regardie

[GMCKS - Pranic healing] - Padre Nostro

Padre Nostro - l'albero della vita

Di seguito riporto quanto ho colto dalla lettura dell'ottimo "Otto Accordi con Dio", (link Macrolibrarsi), con qualche suggestione ulteriore.

AWOON

Awoon - Padre Nostro
Io Sono, energia spirituale.

Dwashmaya - che sei ovunque/nei cieli
i cieli = il 'mondo interiore'.

Nithqadash Smakh - sia santificato il tuo nome
purezza e bontà di pensiero e di parola
(pensare bene, agire bene, lasciare che a voi tornino buoni pensieri e buone parole).

Tethey Malkuthakh - lascia che venga il tuo regno (o consiglio)
Regno di Amore.

Nehweh Seweeyanakh lascia che si compia la tua volontà (o desiderio)
la Volontà di IO SONO, una Volontà Superiore, non i desideri le emozioni e le passioni del mio essere inferiore.

Akana Dwashmaya Ap Barah - così come in cielo o nell'universo anche sulla terra
l'energia divina viene assorbita, il dan tian la porta in terra, nella nostra vita.

Haw-lan Lahma Dsunqanan Yaumana- dacci o procura per noi il pane per il nostro bisogno di giorno in giorno
Grazie.

Washwok-lan Haubain Akana Dap Hnan Swakan L'hayawen
- e perdona a noi le nostre offese così come noi abbiamo perdonato coloro che ci hanno offesi
-
Perdono. dare e ricevere perdono non sono atti distinti. lasciate che il diocosmouniverso vi ascolti, e perdonatevi l'aver peccato contro di esso/voi.

Wla Taalan L'nisyona Ella Pasan Min-bisha- e non lasciarci entrare in tentazione ma liberaci dal male o da errori
il sesso è bel-lis-si-mo, ma va regolato. ... lasciamo che tutta questa energia si trasmuti in amore, in creatività, in belle parole, in unione divina con tutto.. .

Mitol Ddeelakee Malkutha - perchè tuo è il regno

Whaila - e il potere

Wtishbohta - e la gloria

La-alam Almeen- per tutti i secoli dei secoli

Amen

Meditate sulle differenze tra la vulgata e l'originale, datene la colpa a Madre Chiesa o comprendete quali necessità abbiano portato nei secoli a ciò - a gusto vostro - e recitatevela in italiano. ma ascoltate l'originale, che male non fa!
Le "ulteriori suggestioni" nascono dalla lettura del libro Meditazione Universale e Cabalistica sul Padre Nostro (link Macrolibrarsi), sulla meditazione divulgata da Master Choa Kok Sui nell'ambito dell'insegnamento del Pranic Healing, che viene definita "la Scienza dell'attivare i chakra". 
"Questa meditazione correla gli undici centri energetici del corpo sottile di una persona alle frasi del Padre Nostro e alle Sephirot dell’Albero della Vita Cabalistico.La pratica regolare di questa Meditazione dona Pace, Equilibrio e Crescita Spirituale."



fonti :
Master Choa Kok Sui, Meditazione Universale e Cabalistica sul Padre Nostro (ovviamente!)

:)

la bontà di questa meditazione mi da' da pensare, e credo che sia in questo spirito che rabbi ioshua l'abbia fatta conoscere ai suoi discepoli. è sicuramente una "meditazione kundalini", pur non mirando direttamente all'arousal della kundalini, ma piuttosto alla pulizia e forza dell'albero della vita...

e non è forse la stessa cosa?
larga la foglia, stretta la via...

[GMCKS - Pranic Healing] - PH e cellule: evviva la Scienza!

pranic healing e cellule: evviva la scienza! Esperimenti riportati dal Dr Jones, California, 2006

il pranic healing è magico. ah sì?
il pranic healing è scientifico. uh, davvero?
il pra... mo' basta. tolto un po' di prosciutto dagli occhi, possiamo dire che, nel nostro piccolo mondo, tante pratiche considerate "magiche" e quindi a-logiche hanno orami dimostrato di poter venire cag**e anche dai più inveterati scientisti (come me).

riporto l'originale di uno studio che molto mi fè riflettere, preceduto dallo stralcio in traduzione che un utente del Forum "The Aurum Dream" ha intelligentemente e generosamente compiuto!

introduco conn la traduzione (un grazie di cuore ad Ayni di Theaurumdream)

IL PRANIC HEALING IN LABORATORIO

Alla Convention Mondiale del Pranic Healing del 2006, il dott. Jones ha presentato gli stupefacenti risultati di un estensivo studio scientifico sul Pranic Healing condotto utilizzando tecniche standardizzate di laboratorio. Il dott. Joie P. Jones è titolare della cattedra di Scienze Radiologiche alla Università della California, sede di Irvine, USA

Presentiamo una sintesi della prima parte dell’articolo del prof. Jones, comparso anche su una prestigiosa rivista internazionale di medicina alternativa e complementare.

L’obiettivo di questo studio, condotto nel corso degli ultimi 10 anni, era di valutare in modo critico il Pranic Healing in un setting di laboratorio, utilizzando metodi scientifici rigorosi. In questo studio, sono stati investigati possibili effetti di mediazione del Pranic Healing su colture di cellule umane irradiate con raggi gamma. Sono state scelte cellule del ceppo umano HeLa poichè i tassi di sopravvivenza a determinate dosi di radiazioni sono ben noti per questo ceppo e questo modello di ricerca di laboratorio è ben stabilito e standardizzato per gli studi sugli effetti delle radiazioni nelle cellule. Lo scopo degli interventi dei Pranic Healers era di alterare gli effetti della radiazione e aumentare i tassi di sopravvivenza delle cellule HeLa.

Sono stati condotti 520 esperimenti coinvolgendo 10 Pranic Healers. Ciascun singolo esperimento utilizzava 10 dischi Petri (colture cellulari) identici con colture di HeLa. I piatti erano distribuiti in 5 condizioni, due dischi per condizione: nessun trattamento (controllo), solo radiazioni, Pranic Healing dopo le radiazioni, Pranic Healing prima delle radiazioni, Pranic Healing prima e dopo le radiazioni. I livelli e tempi di irraggiamento corrispondevano agli standard per produrre un tasso di sopravvivenza del 50% a 24 ore dalla radiazione.

Questi sono i tassi di sopravvivenza dopo 24 ore:

Condizione Tasso di Sopravvivenza

A (controllo) ~ 100% (range: 99.5% - 100%)

B (solo radiazione) ~ 50% (range: 49.4% - 50.7%)

C (PH dopo la radiazione) ~ 70% (range: 67.4% - 71.8%)

D (PH prima della radiazione) ~ 80% (range: 78.1% - 82.9%)

E (PH prima e dopo radiazione) ~ 90% (range: 87.8% - 93.4%)

Questi risultati indicano che il trattamento delle cellule col Pranic Healing produce un grosso cambiamento nel tasso di sopravvivenza cellulare. È però da notare che i risultati si riferiscono ai 458 singoli esperimenti in cui il Pranic Healer ha prodotto risultati positivi. In 62 esperimenti singoli, circa il 12% del totale, il terapeuta non ha prodotto alcun effetto. Sembra quindi che il Pranic Healing produca o un effetto notevole o nessun effetto. Le ragioni dei fallimenti sono state sottoposte ad ulteriori indagini.

In quattro esperimenti ulteriori, il Pranic Healing è stato applicato da gruppi di 24, 32, 42 e 38 terapeuti. Trattare le cellule in gruppo sia prima che dopo l’irraggiamento ha prodotto tassi di sopravvivenza del 95-97%, indicando che l’effetto del Pranic Healing è incrementato dalla terapia di gruppo.


ed ecco l'originale (fonte: http://www.pranichealing.org/intlmd/Resear...PHMS%205_06.pdf). lungo, ma in effetti, interessante.


An Extensive Laboratory Study of Pranic Healing
Using Contemporary Medical Imaging and Laboratory Methods
Joie P. Jones
Professor of Radiological Sciences
University of California, Irvine
Invited Presentation for the Seventh World Pranic Healers’ Convention
Mumbai, India, May 12-14, 2006
ABSTRACT & SUMMARY
The objective of our long term study, conducted over the past decade, was to critically evaluate Pranic Healing in a laboratory setting using rigorous mainstream scientific methods. In this study, we investigated possible mediation effects of Pranic Healing on human cells in culture, which had been subjected to gamma radiation. We chose human HeLa cells for our study since radiation survival rates are well known for such cells and this laboratory model is well established and well characterized for radiation effects studies. Here the goal of the Pranic Healers involved in our study was to alter the effects of radiation and enhance the survival rates of the HeLa cells.
In 520 experiments using 10 different Pranic Healers, typical survival rates increased from an expected 50% for untreated cells to over 90% for cells treated both before and after radiation. The distance between the healer and the cells proved unimportant. Shielding the cells and the healer from electromagnetic radiation, including gamma rays, had no effect on the results. The experience of the healer proved to be slightly important. Four experiments involving groups of Pranic Healers, suggests that group healing enhances the desired effect.
Even though these results are remarkable, healers produced no effect whatever in about 12% of the total runs. Although the reasons for these failures are not fully understood, further experimentation indicates that appropriate preparation of the laboratory space is essential to produce a significant outcome. That is, poorer results are seen in a dirty environment. All of these experiments involved two people directly: a Pranic Healer and a person that managed the cells in culture.
A new series of experiments involved three people directly: a Pranic Healer, a person that managed the cells, and a third person that observed the process. This third person telephoned a favorite charity during the treatment of the cells and made a donation to this charity using their credit card, willing that any good karma that came to them because of the donation be directed to the cells in culture and to their recovery from the effects of radiation. At this point, 100 such experiments have now been conducted.
Although the cell survival rates did not improve from those of the earlier experiments, the failure rate dropped significantly from 12 % to 4%. These experiments represent, to the best of our knowledge, the first experimental observation and measurement of karmic
intervention.
Finally, using functional magnetic resonance imaging (fMRI), we have measured neurophysiological changes in subjects treated by a Pranic Healer. Shielding both the healer and the subject from all forms of radiation had no effect on the results, even when
the two were separated by a great distance.
Our long term study, the details of which will be published shortly in the mainstream scientific literature, clearly shows that Pranic Healing can reverse the effects of radiation on cells in culture, that the healing process is enhanced by a suitable environment, and that karmic intervention can be directed to improve the probabilities of success.
Scientifically, these findings are quite remarkable and are difficult if not impossible to explain in terms of the standard scientific paradigm. A Newtonian physics world view, which serves as the basis for contemporary biology and Western medicine, is incapable of explaining these experimental results; however, the data are quite consistent with a quantum mechanical world view.
INTRODUCTION
Pranic Healing is a so-called biofield therapy established in China thousands of years ago but rediscovered and reformulated in recent times by Master Mei Ling (6th Century AD) and Master Choa Kok Sui (20th Century AD). Pranic Healing is a type of “subtle energy” medicine in which the practitioners believe that they are able to tap into what is termed “prana” or “chi”, the “universal force” or “life force” and to use this “energy” to promote or enhance healing. Here “energy” is used metaphorically for processes we do not fully understand that seem to involve interactions above and beyond conventional energy.
The basis for Pranic Healing, as described by practitioners, stems from observations made by certain sensitive people who are said to perceive “energy fields” or “auras” of color surrounding the human body. This ability to see auras is known as clairvoyance. The colors in the “aura” and the “energy centers” or “chakras” are said to shift constantly reflecting the state of health of the body.
By projecting “energy” of appropriate “colors” the healer is said to be able to change the colors of the “aura” and therefore the state of health. Pranic Healers are trained to sense and project these “energies” even without being clairvoyant.
The Pranic Healing process involves three steps or stages. First, the healer gives blessings and recognition to masters and teachers that have provided guidance. Second, the healer scans the energy or the aura of the subject to diagnose any abnormalities. And third, the healer cleans and energizes the body, the chakras, and the aura of the subject with prana of appropriate colors to promote healing and balance.
The objective of our ongoing study is to critically evaluate Pranic Healing in a laboratory setting. For an experimental model we chose HeLa cells in culture subjected to gamma radiation. Specifically, we investigated possible mediation effects of Pranic Healing on HeLa cells in culture subjected to gamma radiation. Thus, we measured radiation survival rates for the cells with and without Pranic Healing. This laboratory model using a well-known human cell line is well established and well characterized and is widely used to study the subtle effects of radiation at the cellular level.
A single experiment used 10 identical petri dishes with HeLa cells in culture. The dishes were numbered: xA1, xA2, xB1, xB2, xC1, xC2, xD1, xD2, xE1, xE2. Here, x represents the experiment number, A1 and A2 served as controls, B1 and B2 were subjected to radiation only, C1 and C2 were given Pranic Healing after radiation, D1 and D2 were given Pranic Healing before radiation, and E1 and E2 were given Pranic Healing both before and after radiation. Radiation levels and exposure times were chosen to produce a 50% survival rate 24 hours post radiation. To date, we have conducted 520 such single experiments using 10 different Pranic Healers. The results of these studies are summarized in the table below.
TREATMENT OF CELLS BY INDIVIDUAL PRANIC HEALERS
Designation Survival Rate, 1 Day Post Radiation
A (control) ~ 100% (range: 99.5% - 100%)
B (radiation only) ~ 50% (range: 49.4% - 50.7%)
C (PH after radiation) ~ 70% (range: 67.4% - 71.8%)
D (PH before radiation) ~ 80% (range: 78.1% - 82.9%)
E (PH before and after radiation) ~ 90% (range: 87.8% - 93.4%)
These results indicate that treatment of the cells with Pranic Healing produces a major change in cell survival rate. It should be noted, however, that this table is based on 458 single experiments where the Pranic Healer produced a positive results. In 62 single experiments or about 12% of the total 520 runs, the Healer produced no effect whatever.
The reasons for these failures remain unclear and are still under investigation. It would seem that Pranic Healing produces an effect at a certain level or produces no effect at all.
In four additional experiments, Pranic Healing was applied by groups of 24, 32, 42, and 38 Healers. Treating the cells both before and after radiation produced cell survival rates of 95% to 97%. This result suggests that the Pranic Healing effect is enhanced by group healing.
SUMMARY OF RESULTS
Although a forthcoming publication will provide a detailed analysis for these and additional experiments, we can summarize some of our findings here. First, the distance between the healer and the cells was unimportant. Initially, each healer worked on the cells in my laboratory at UCI. Additional experiments were done with the healer at a distance (in some cases, 6000 miles). The separation between cells and healer had no effect on the result.
Secondly, the shielding of cells from EMF and gamma radiation had no effect on the results. In one extreme case, both the healer and the cells were shielded and separated by a distance of some 6000 miles. These results were indistinguishable from those in which the cells and healer were in the same room and without shielding.
Thirdly, the experience of the healer was found to be slightly important. However, even a beginning student could produce a positive result.
Fourth, although the 10 individual Pranic Healers produced a positive result in some 88% of the experiments, no result was produced in 12% of the experiments, though the healers themselves thought they had produced a positive outcome. In the experiments that failed, no partial results were observed. Thus, the healing process seems to either be on or off, with nothing in between.
Finally, since several of the healers found the laboratory space to be “energetically dirty” an extensive program was undertaken prior to and during the experiments to “etherically clean” the laboratory space. Healers “cleaned” the lab by removing “dirty energy” and “energizing with positive energy.” This “cleaning” process took four months before the healers felt that the lab was sufficiently “clean” to undertake the experiments and continued on a daily basis during the course of the experiments.
After the experiments described above were completed, no additional “cleaning” of the lab was undertaken. In about four months the laboratory had returned to its original state of “energetically dirty.” At this point, an additional set of 50 single experiments were undertaken. For these studies, a failure rate of 90% was observed. That is, only 5 experiments out of 50 were successful, when conducted in an “energetically dirty” environment. An additional set of 50 single experiments were conducted in a laboratory that was judged by the healers to be “extremely energetically dirty.” For these studies, a failure rate of 100% was observed. That is, none of the experiments were successful when conducted in an “extremely energetically dirty” environment.
Collectively, these experiments suggest that the conditioning of the environment in which the studies are conducted is essential to the success of the studies. These findings clearly have important implications to the study and practice of subtle energy medicine.
PRANIC HEALING AND KARMIC INTERVENTION
Even in a clean and well-controlled environment, Pranic Healing failed to alter the effects of radiation on cells in culture in about 12% of the experiments. Such failures occurred even in those cases where the healer believed that they had been successful. In a series of preliminary experiments we have sought to investigate the possible role of karma in influencing the success or failure of these studies.
All of the previous experiments involved two people directly: a Pranic Healer (or a group of Pranic Healers) and a person that managed the cells in culture. This new series of experiments involved three people directly: a Pranic Healer, a person that managed the cells, and a third person that observed the process. This third person telephoned a favorite charity during the treatment of the cells and made a donation to this charity using their credit card, willing that any good karma that came to them because of the donation be directed to the cells in culture and to their recovery from the effects of radiation. Donations ranged from $20 to $100. Charities included the local Red Cross, a local homeless shelter, the United Way, the American Cancer Society, and the Katrina Relief Fund.
At this point, 100 such experiments have now been conducted. Although the cell survival rates did not improve from those of the original experiments, the failure rate dropped significantly from 12 % to 4%. No correlations were found between success rate and the amount donated or the charity utilized. These experiments represent, to the best of our knowledge, the first experimental observation and measurement of karmic intervention.
PRANIC HEALING, ACUPUNCTURE, AND fMRI
Previous studies in our lab (see Proc. Natl. Acad. Sci., Vol. 95, pp 2670-2673, March 1998) investigated acupuncture using functional magnetic resonance imaging (fMRI). Specifically, using fMRI, we found that stimulation of specific vision related acupoints in the foot elicit increases in cortical blood flow in circumscribed regions of the visual cortex comparable in magnitude and brain location to those obtained by stimulation of the visual cortex by flashes of light. When the acupuncture needle was directed at a nearby but non-acupoint site, no such effects were observed. Two healers used in our Pranic Healing cell study were also experienced in acupuncture and had participated in our studies of acupuncture using fMRI. Each of these healers was instructed to focus the subtle energy used during Pranic Healing on the acupoint BL-67, known to be related to vision, in a human subject undergoing fMRI studies of the visual cortex area of the brain. Focusing of the subtle energy (prana) onto the acupoint produced a stimulation of the visual cortex identical to that produced by needle stimulation of the acupoint. Initially, the Pranic Healers were immediately adjacent to the subject undergoing fMRI, with their hand, from which the subtle energy was said to emanate, only a few inches away from the skin surface above BL-67. However, additional experiments in which the healers were located some distance from the subject produced identical results with fMRI, confirming the possibility for healing at a distance. These preliminary studies suggest that medical imaging methods could play an important role in the investigation of a variety of healing modalities.
FINAL REMARKS
Our study, the details of which will be published shortly in the scientific literature, clearly shows that Pranic Healing can reverse the effects of radiation on cells in culture. These findings are quite remarkable and are difficult if not impossible to explain in terms of the standard scientific paradigm. A Newtonian physics world view, which serves as the basis for contemporary biology and Western medicine, is incapable of explaining these experimental results; however, the data are quite consistent with a
quantum mechanical world view.

[GMCKS - Pranic Healing] - segno della croce e energie sottili 2


Segno della Croce e energie sottili 2
se il chakra è diviso in 4 parti...


allora, inizio col dire che se i Chakra POSSONO magari venire divisi in 4 sezioni per effettuare la pulizia degli stessi, non ho idea invece della verità dell'affermazione "il chakra è diviso in 4".

come visto supra (Segno della Croce e Energie Sottili 1), l'idea che il segno della croce abbia un significato energetico non è solo mia.

inoltre ho avuto una sorta di folgorazione leggendo Anatomia Sottile di Zamperini: come visto supra in 'Struttura sottile: com'è fatto un chakra', si può pensare al Chakra come un conglomerato di parti:
1 una "bocca"
2 un "colettore"
3 una "radice", che è la parte da cui origina il resto della struttura.

questa radice alloggia le energie pulite nella sua "sezione" superiore, come ospita le energie congeste nella parte inferiore.
si può dunque pensare ad una mebrana che separi due piani della radice chakrale, permeabile alle energie pulite, non l'inverso.

forse la gravità fa pressione sulla totalità delle energie, più sulle congeste che sulle pulite, producendo la fuoruscita delle energie congeste e la possibilità per il chakra di assorbire le rimanenti energie pulite.

pulire questa membrana permette di ristorare rapidamente le capacità di smaltimento del Chakra.

il moto delle energie è, ad ogni buon conto, spiraliforme ( :) ), sicché il modello, per essere calzante la realtà fenomenica, aveva bisogno di essre implementato.
si consideri anche come il moto orario imposto ad un chakra tenderebbe a caricarne gli aspetti positivi e negativo, antiorario, a scaricarlo.
deinde Zamperini immagina una membrana, egualmente permeabile solo in un verso, che incrocia ortogonalmente l'altra.

le sue esperienze con il Cleanergy tenderebbero a giustificare questo modello: operando con l'intenzione di pulire queste mebrane produce una forte fuoruscita di energie congeste dal chakra, ed un suo velore ripristino di salute.

CRISTIANESIMO
aprire il chakra della compassione più degli altri è sbagliato. Gesù anche avrebbe detto "ama il prossimo tuo come te stesso". "come", non "di più". però la struttura di potere in cui la chiesa è inserita ha portato al modello del "sacro cuore" come UNICO aspetto cui tendere (ritengo sia importantissimo, ma che vada bilanciato con altri aspetti, almeno nella vita terrena).

ritengo dunque che il segno della croce insegnato nella chiesa dia utilissimo a pulire il chakra del Timo, ovvero il cardiaco, impedendo così che nella debolezza da troppa esposizione si insinuino malattia, fisica o psicologica.
:)
ciacra-colore

[GMCKS - Pranic Healing] - segno della croce e energie sottili 1

Segno della croce e energie sottili (1)
un approccio classico alle energie sottili nella cultura occidentale

posto di seguito un articolo trovato in rete per introdurre un tema che mi sta molto a cuore, ovvero: come lavoriamo con le enrgie sottili da sempre, pur senza saperlo.

questo articolo che posto può essere un'utile introduzione.

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I centri sottili nella tradizione Cristiana

da "Lo Yoga cristiano - La preghiera esicasta", a cura di Padre Giovanni Vannucci

La tradizione esicasta accenna a due centri sottili, nei quali l’attenzione deve sostare durante l’esercizio della respirazione, legato alla Preghiera del Cuore.

Le tradizioni orientali enumerano sette centri sottili a partire dalla base della spina dorsale, l’osso sacro fino alla parte superiore della scatola cranica. La tradizione orientale è basata su questi presupposti d’esperienza: l’uomo usa abitualmente una parte limitata del suo cervello, per questo possiede un insieme di facoltà latenti e inutilizzate, mediante degli esercizi di concentrazione mentale, uniti ad esercizi muscolari, alle varie posizioni del corpo, alla respirazione controllata, si può arrivare lentamente ad illuminare queste zone assopite. Ognuna delle quali, una volta rianimata, ci dischiude un universo nuovo.

Questi centri sottili sono in realtà nel cervello, li percepiamo però localizzati in alcune regioni del corpo; come quando ci fa male la caviglia sappiamo che la percezione reale del dolore è nel cervello, così percepiamo questi centri in quelle zone del sistema nervoso cui sono collegati, benché siano localizzati nel cervello stesso. Dal punto di vista pratico, la concentrazione viene esercitata sui centri come se fossero realmente situati alla base della colonna vertebrale, all’altezza dell’ombelico, del cuore, della fronte, al vertice del cranio ecc.

Una domanda si presenta a chiunque studia e cerca di sperimentare la realtà dei centri sottili e delle aperture di coscienza connesse alla loro rianimazione: il Cristianesimo li ha conosciuti? Se la risposta è positiva, come mai su di essi non esiste il minimo accenno nelle teologie, ascesi, catechetiche ufficiali?

Vari indizi, oltre all’accenno esicasta su due centri, ci persuadono che essi fossero conosciuti dal Cristianesimo. Il piccolo segno della croce che vien fatto dal sacerdote e dai fedeli all’inizio della lettura del Vangelo, il pollice della mano destra traccia una croce al centro della fronte, sulla bocca, sul petto.

Ad ognuna di queste zone corrisponde un centro sottile, alla fronte corrisponde l’Ajna chakra dello yoga, la ghiandola della ipofisi, il centro coordinatore delle funzioni intellettuali e psichiche, la sede dello spirito di iniziativa, della generazione del Verbo; alla bocca corrisponde il Vishudda Chakra dello yoga, la ghiandola tiroide, in esso il Verbo generato nella fronte si riveste di suono e può essere espresso con vibrazioni appropriate; il cuore corrisponde all’Anahata Chakra dello yoga, la ghiandola del timo. Questa zona governa l’emozione, il sentimento, il coraggio, l’amore. Il piccolo segno della croce collega queste tre zone sottili, nell’annuncio della parola, l’intelligenza, il suono, l’amore devono essere in perfetta armonia. Nel rito del Battesimo il sacerdote traccia i segni sulla fronte e sul centro cardiaco del battezzando, impone la mano sul capo e al termine del rito traccia una croce col Crisma sulla sommità del capo. Nella Cresima il Vescovo segna con la croce la fronte del cresimando, in quello della ordinazione sacerdotale pone i palmi sul capo degli ordinandi.

Il centro dell’ombelico, Manipura Chakra dello yoga, le sue ghiandole sono le surrenali. E’ la sede della vitalità fisica, il grande serbatoio dell’energia pranica.

Il centro del capo, Sahasrara Chakra per la dottrina yoga, la ghiandola ipofisi, è stato sempre riconosciuto dalla chiesa come punto anatomico centrale, l’aureola dei santi ne precisa la posizione. E’ il punto della spiritualità matura, del mentale superiore o sopramentale. Non possiamo pensare che questi gesti rituali siano nati per puro caso, avranno avuto il loro contenuto di conoscenze e di motivazioni. La loro corrispondenza con l’ubicazione dei centri sottili superiori della tradizione orientale, ci deve far pensare seriamente a delle conoscenze che il prevalere del razionalismo occidentale ha obliterato. La medicina occidentale conosce il rapporto esistente fra specifiche disfunzioni fisiche e la psiche del malato, parla della mentalità dell’ammalato di tubercolosi, del cardiopatico, dell’ulceroso gastrico ecc. La parte psichica aderisce a quella fisica, l’invisibile è incollato al visibile. Non c’è da chiudersi nell’incredulità di fronte alle affermazioni che sottolineano lo stretto rapporto tra la psiche e le ghiandole endocrine, e la possibilità di un loro risveglio e armonizzazione coscienti. Tenendo conto di questa possibilità, soprattutto se vi è stata una sperimentazione dei centri sottili e delle loro energie, alcune parole di Cristo acquisterebbero un significato più preciso e più vasto, la parola sull’occhio, lampada del corpo (Mt.6, 22), non trova il suo pieno significato nell’occhio spirituale situato nel centro della fronte? Le numerose parole sul “cuore”: la visione di Dio è concessa a chi ha il cuore non contaminato da germi del male (Mt.5, 8); la lingua esprime ciò che domina nel cuore (Mt.12, 34); il cuore segue le aspirazioni dell’uomo (Mt.6, 21); Dio deve essere amato con tutto il cuore (Mt.22, 37); di se stesso dice di essere umile e mite di cuore (Mt.11, 29); fanno supporre la conoscenza del centro del cuore.

La tradizione cristiana, con l’unica eccezione della preghiera esicasta, conosce soltanto i chakra superiori mentali e cardio-affettivi. Nasce spontanea la domanda perché il rituale cristiano non protegge i Chakra situati sotto il diaframma, da dove salgono gli impulsi che possono squilibrare il dominio dei centri superiori?

Forse perché la religione dell’amore ha compreso che non è richiesto, per il risveglio del centro del cuore, il passaggio attraverso i tre primi chakra; si può raggiungere la trasfigurazione partendo dall’animazione del cuore. Anche Bhakti yoga, lo yoga dell’amore, parte da questo centro. Forse esistono due sentieri destinati a due differenti categorie di anime: la sublimazione delle energie sessuali, e quella della partenza dalla regione del cuore per anime eccezionali che hanno subito, per un dono di grazia, il fascino della materia.
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Fonte: Yoga Integrale: Chakra nel Cristianesimo

[GMCKS - Pranic Healing] - com'è fatto un chakra

Struttura sottile: com'è fatto un chakra_risultati di un 'esule' del pranic healing, Roberto Zamperini


riporto dal blog di Sonia Germani e Roberto Zamperini un breve estratto, sulla cui bontà non giuro per mia ignoranza, non certo per disistima degli autori, valenti ricercatori nel mondo sottile, per introdurre poi molti discorsi interessanti sulle azioni quotidiane della nostra vita ed il loro riscontro nel mondo delle energie sottili.

oggi parliamo di come è fatto un chakra - altrove
(QUI) ho esposto le struttura energetica del nostro corpo secondo gli insegnamenti di primo e secondo livello di pranic healing; mi riservo di esporre la versione TEV della stessa struttura.

IL CHAKRA.
[...]
La ruota da sempre rappresentata per descrivere un chakra è, per la TEV, la “facciata”, la porta, la parte più esterna di questo. Il cuore pulsante del chakra viene da noi definito: radice del chakra.

Possiamo paragonare questa struttura ad una casa dove la porta è il filtro esterno (la regione del chakra ad oggi rappresentata), la parte esterna del chakra al corridoio e la radice chakrale alla parte “vissuta” della casa (vedi figura a lato).

La radice chakrale è una sorta di cervello/pompa che raccoglie le energie provenienti dall’ambiente esterno, le filtra eliminando quelle che sono “impurità” (congestioni) nella sua parte inferiore e convoglia le energie nei sistemi e sottosistemi da questa presieduti.

Il filtro esterno, appunto ha il compito di selezionare le energie entranti e la quantità necessaria al fabbisogno del chakra e di far fuoriuscire le congestioni espulse dal chakra stesso.

Nel caso il filtro presentasse dei problemi e non riuscisse a garantire la qualità delle energie entranti, la parte esterna del chakra bloccherebbe le “intrusioni” energetiche.

Queste tre strutture costituiscono il Chakra. Testare, identificare od intervenire solo su una di queste strutture equivale, secondo la nostra chiave di lettura, intervenire insufficientemente e approsimativamente sulla struttura energetica.
[...]


nel libro "Anatomia sottile", Zamperini approfondisce il discorso spiegando come, dalle sue analisi, risulti evidente che il Chakra, all'altezza della radice, sembra essere diviso in due sul piano orizzontale, creando ccosì una doppia struttura nella quale le energie sottili pulite entrano nella parte superiore, le energie sottili congeste escono dalla parte inferiore. questo doppio moto spiraleggiante e rotante (mi sembra di aver capito) si sviluppa poi in tutta la struttura del chakra.
ad ulteriori analisi risulterebbe poi che un'altra membrana, come quella che divide in due il chakra sul piano orizzontale, divida il chakra anche sul piano verticale, creando così una struttura composita nella quale le interazioni fra energie sottili congeste e pulite sia tale da mantenere di per sé il corpo energetico in buone condizioni di salute, espellendo quanto non più necessario e ingerendo quanto necessario.

le energie sottili che vengono espulse dal corpo umano, inoltre, costituiscono il materiale di cui è strutturata la comunicazione sottile.

vi rimando ovviamente alla fonte:
1 http://soniagermanizamperini.wordpress.com...11/chakra-cose/
2 http://soniagermanizamperini.wordpress.com.../chakra-cose-2/
3 http://zaro41.wordpress.com/2011/03/03/cha...indirettamente/

per tacere di libri quali "anatomia sottile" "fisiologia sottile" e "la cellula madre", tuttettre di Roberto Zamperini...

e tacendo di altri libri dove l'argomento è trattato in maniera meno confusa ma, forse, allo stesso tempo, un po' troppo ermetica (per cui qui li taccio!)

[GMCKS - Pranic Healing] - Gli unidici chakra maggiori

Gli undici Chakra maggiori
uno sguardo d'insieme alla struttura energetica seconod il Pranic Healing

riporto qui una piccola guida che mi aiutò nei primi tempi in cui ho cominciato a interessarmi alla struttura energetica del corpo.


GLI UNDICI CHAKRA MAGGIORI



I CHAKRA MAGGIORI CONTROLLANO E DANNO ENERGIA AGLI ORGANI VITALI DEL CORPO E CONTROLLANO ED INFLUENZANO ANCHE LE CONDIZIONI PSICOLOGICHE E SPIRITUALI DELL’INDIVIDUO.



CHAKRAS2



1- CHAKRA DI BASE



E’ situato alla base della colonna vertebrale, cioè nella zona del coccige. Ha 4 petali e contiene prana rosso e arancio, oltre ad una piccolissima, minuta, inosservabile quantità di prana giallo. Il prana rosso che proviene dal chakra di base, serve per dare energia e rinforzare tutto il corpo fisico visibile. Il chakra di base controlla e fornisce energia:



- Al sistema dello scheletro ed al sistema muscolare

- Alla colonna vertebrale

- Alle ghiandole surrenali

- Ai tessuti del corpo ed agli organi interni

- Per la produzione e la qualità del sangue

- Al ritmo di crescita delle cellule

- Al ritmo di crescita dei bambini

- Alla vitalità generale

- Al Calore del corpo

- Al cuore ed agli organi del sesso.



Il non corretto funzionamento di questo chakra si può manifestare con:



- Artriti e reumatismi

- Problemi alla colonna vertebrale

- Disturbi del sangue ed allergie

- Lentezza nelle guarigioni di ferite e fratture ossee

- Problemi della crescita

- Cancro e leucemia

- Bassa vitalità

- Disturbi di cuore

- Disturbi al cervello

- Disturbi sessuali.



Il chakra di base controlla ed invia energia anche al sistema muscolare e quindi ne è influenzato anche il cuore. Il chakra di base dei malati gravi non funziona bene; invece di essere prevalentemente rosso e arancio, è prevalentemente rosso e giallo, cosa non normale.

Parte dell’energia pranica del chakra di base va al cervello, quindi un funzionamento imperfetto del chakra di base può avere gravi ripercussioni sul cervello.

“Una parte dell’energia di base, trasformata, serve per il corretto funzionamento dei chakra della testa”.

Gli anziani hanno, di solito, il chakra di base esaurito o molto esaurito; per questa ragione il loro corpo è debole, tende a rimpiccolirsi e la colonna vertebrale a curvarsi, le ferite e le fratture ossee guariscono più lentamente e si sviluppano le artriti.

“Un chakra di base sano è un fattore fondamentale per la salute e la giovinezza”.

Il chakra di base è il centro dell’autosopravvivenza o dell’autoconservazione.

Chi ha un chakra di base forte ed attivo è più dinamico; ma un eccesso dell’attività del chakra di base può portare alla irrequietezza, alla insonnia, alla iperattività. Al contrario, chi ha un chakra di base attivo sotto la norma tende alla pigrizia, alla non praticità, a non essere realista, nei casi più gravi ad essere addirittura fuori dalla realtà. Chi ha tendenze al suicidio ha il chakra di base debole ed attivo al di sotto del normale.

Il chakra di base ed i chakra minori delle piante dei piedi sono i più importanti punti di ingresso dell’energia pranica di terra.



2 – CHAKRA DEL SESSO



Questo chakra si trova nella zona del pube. Ha 6 petali e contiene prana rosso e arancio; il prana rosso ha 2 diverse sfumature. Con la chiaroveggenza si è osservato che, quando si sta urinando il chakra del sesso ed il chakra Meng mein producono una maggiore quantità di prana arancio che viene usato per espellere ed eliminare il materiale di scarto.

Il chakra del sesso controlla e manda energia a:



- organi sessuali

- vescica ed uretra

- gambe, per una parte consistente

- gola e zona della testa.



Il chakra ajna, quello della gola e quello di base hanno una forte influenza sul chakra del sesso, che risente moltissimo delle disfunzioni di una dei suddetti tre chakra.

Il cattivo funzionamento del chakra del sesso si manifesta con:



- problemi urinari

- impotenza

- sterilità

- ingrossamento della ghiandola prostatica

- altri disturbi del sesso.



Il chakra del sesso è il chakra più basso ed è il centro della creazione fisica. Il chakra della gola è il più alto corrispondente del chakra del sesso. Il corpo trasforma parte dell’energia pranica sessuale in una forma più alta di energia pranica, la quale viene usata dal chakra della testa e da quello della gola.

“L’energia sessuale trasformata è necessaria per il giusto funzionamento del chakra della gola e dei chakra posti nella zona della testa”.

I pazienti mentalmente ritardati hanno il chakra del sesso esaurito; negli anziani sono esauriti sia il chakra di base che quello del sesso, cio che costituisce uno dei fattori per i quali tendono ad invecchiare più rapidamente.

Nelle “Meditazioni Arhatiche” si parla della scienza e dell’ arte di trasformare l’energia sessuale in energia creativa ed in una forma superiore di energia pranica che attivi le cellule celebrali.



3 – CHAKRA MENG MEIN



E’ situato approssimativamente dietro l’ombelico. Ha otto petali e contiene per lo più prana arancio e meno prana rosso, oltre a minori quantità di prana giallo e prana blu. Funziona come “stazione di pompaggio” della energia pranica proveniente dal chakra di base; è responsabile del flusso verso l’alto dell’energia pranica che scorre nella colonna vertebrale.

Il chakra meng mein controlla ed invia energia a:



- reni

- ghiandole surrenali

- organi interni, ma in parte

- regola la pressione del sangue.



Il suo cattivo funzionamento può rivelarsi con:



- problemi renali,

- scarsa vitalità,

- disturbi della pressione del sangue

- problemi alla schiena.



La sua dimensione normale è compresa fra la metà ed i due terzi della dimensione media degli altri chakra maggiori. Quando ha dimensioni normali, anche la pressione del sangue è normale; se è iperattivo oppure se le dimensioni sono maggiori dalla media degli altri chakra, la pressione del sangue aumenta e viceversa se è ipoattivo o le sue dimensioni sono minori, la pressione del sangue è inferire al normale. Il chakra meng mein è in stretto rapporto con il chakra della milza, quindi quando quest’ultimo è molto carico di energia lo è anche il chakra meng mein. Se il chakra della milza è attivato, il chakra meng mein sarà parzialmente attivato.

“Per questa ragione non è consigliabile proiettare energia sul chakra della milza dei pazienti ipertesi”.

La disfunzione dei chakra del plesso solare, meng mein e di base, insiema al chakra ajna ed a quello del cuore, può evidenziarsi con una abnorme crescita di cellule.

E’ sconsigliato proiettare energia sul chakra meng mein dei bambini, dei ragazzi, degli anziani e delle donne in stato interessante. Nella donna incinta potrebbe causare la morte del feto, mentre negli altri soggetti potrebbe far aumentare la pressione del sangue.

Questo chakra dovrebbe essere trattato solo da guaritori pranici molto esperti.



4 – CHAKRA DELL’OMBELICO



E’ posto nell’ombelico. Ha otto petali e contiene per lo più prana giallo, verde, blu, rosso e viola, con piccole quantità di prana arancio. Produce “Energia sintetica” che facilita o aiuta la circolazione del prana entro i meridiani. L’energia sintetica aiuta o favorisce l’ingresso del prana dal corpo eterico; infatti coloro che hanno maggiore energia sintetica possono far entrare più prana rispetto a quelli che ne hanno meno. Chi ha poca energia sintetica si sente depresso con il cattivo tempo.

Il chakra dell’ombelico controlla ed invia energia a:



- intestino tenue

- intestino crasso

- appendice

- influenza la velocità delle nascite

- influenza la vitalità in generale.



Le sue disfunzioni si manifestano con:



- stitichezza

- diarrea

- incapacità di assimilare il cibo

- appendiciti

- disturbi intestinali

- difficoltà nel parto

- scarsa vitalità.



5 – CHAKRA DELLA MILZA



Il chakra anteriore della milza è situato nella parte mediana della costola inferiore di sinistra. Il chakra posteriore è posto dietro a quello anteriore. Le loro funzioni sono eguali. Ha sei petali; è il maggiore punto d’entrata dei globuli di vitalità dell’aria ovvero prana d’aria ed ha quindi una parte fondamentale nel benessere della persona. Il prana d’aria o “prana bianco” che entra, viene suddiviso nei prana rosso, arancio, giallo, verde, blu e viola i quali vengono poi inviati agli altri chakra maggiori. Possiamo perciò dire che il chakra della milza fornisce energia agli altri chakra maggiori e pertanto all’intero corpo bioplasmico ed al corpo fisico visibile. Cio significa anche che gli organi vitali ed i chakra maggiori dipendono sostanzialmente dal chakra della milza per l’energia pranica. Le sue dimensioni normali sono comprese fra la metà ed i due terzi delle dimensioni medie degli altri chakra maggiori.

Il chakra della milza:



- controlla e da energia alla milza fisica

- influisce sul livello dell’energia pranica o sulla vitalità generale del corpo

- influisce sulla qualità del sangue

- influisce sul sistema immunitario del corpo.



Dalle osservazioni dei chiaroveggenti, sappiamo che il chakra milza è, di regola anche se non sempre, interessato quando il paziente ha una grave infezione. Dal punto di vista medico la milza fisica produce anticorpi e rimuove le particelle anormali, specie i germi che si trovano nel sangue.

Le sue disfunzioni si manifestano con:



- disturbi alla milza

- bassa vitalità

- ridotto livello immunitario

- disturbi del sangue o sangue sporco

- artriti e reumatismi.



Coloro che hanno artriti reumatoidi hanno il chakra della milza sporco. Il chakra della milza è in stretta correlazione con il chakra ombelico; quando quest’ultimo è molto attivo ed energetico, anche il chakra della milza acquista energia, attivandosi parzialmente ed attirando più prana d’aria aumentando così il livello energetico di tutto il corpo. Si può infondere energia concentrandosi semplicemente sul chakra ombelico, perché una volta che questo è diventato energetico ed attivo, esso invierà energia al chakra milza che, a sua volta, l’ha invierà agli altri chakra dando così energia a tutto il corpo. Il chakra della milza è in stretta correlazione anche con il chakra meng mein.

Pertanto: “non è consigliabile soffermarsi sul chakra ombelico di un paziente iperteso; perche ne aggraverebbe la condizione”.



6 – CHAKRA DEL PLESSO SOLARE



Il chakra anteriore del plesso solare è situato nell’area cava fra le costole; dietro ad esso si trova il chakra posteriore. Il chakra del plesso solare ha 10 petali e contiene prana rosso, giallo, verde, blu, un poco di prana arancio e di prana viola. Quando si mangia, si produce più prana verde, quando si evacua, il chakra del plesso solare e quello ombelico producono molto prana arancio e un poco di prana giallo. Quando il prana giallo entra in contatto con il prana arancio è come se scattasse un grilletto nell’intestino crasso; per questa ragione si usano i due prana contro la stitichezza proiettandoli insieme o anche singolarmente.



Il chakra del plesso solare controlla e stimola:



- il diaframma

- il fegato

- il pancreas

- lo stomaco

- in larga parte, l’intestino tenue ed il crasso

- le ghiandole surrenali, il cuore, i polmoni, ed altre parti del corpo.



Indirettamente, controlla la qualità del sangue perché controlla e da energia al fegato che, a sua volta purifica il sangue. Coloro che soffrono di artrite reumatoide, di disturbi al sistema immunitario e di lupus eritematoso, hanno delle disfunzioni del chakra del plesso solare e del fegato.

“Una persona esaurita, può essere rivitalizzata rapidamente proiettando energia al chakra del plesso solare”.

Il chakra del plesso solare è uno fra i più importanti chakra perché controlla, invia energia ed ha influenza su molti organi vitali, oltre ad essere facilmente disturbato o squilibrato da emozioni negative. Le disfunzioni del chakra del plesso solare possono manifestarsi con:



- difficoltà respiratorie per il cattivo funzionamento del diagramma

- diabete

- disturbi al pancreas

- disturbi digestivi

- epatiti

- disturbi alla cistifellea

- livello alto del colesterolo, disturbi di cuore

- disturbi cardiaci

- disturbi del sangue o sangue sporco.



Il chakra del plesso solare è il centro delle emozioni inferiori, sia positive che negative, quali ambizione, coraggio, perseveranza, aggressività, ira, odio, invidia, cupidigia, mania distruttiva, violenza, crudeltà ecc. ecc. Quando si è molto arrabbiati, il chakra del plesso solare pulsa irregolarmente facendo cosi muovere irregolarmente il diaframma e rendendo irregolare e superficiale la respirazione.



7 – CHAKRA DEL CUORE



Ha 12 petali. Il chakra anteriore del cuore ha molto prana oro ed un poco di prana rosso. E’ al centro del torace e controlla ed invia energia al cuore ed al timo. Il chakra posteriore contiene prana oro, rosso, arancio, giallo; controlla ed invia energia ai polmoni, al cuore, ed al timo.

Il chakra del cuore influisce sulle capacità del corpo di combattere le infezioni; infatti il timo, dal punto di vista medico, è la ghiandola che ha molta importanza nel sistema difensivo del corpo.

La proiezione di energia al cuore viene fatta attraverso il suo chakra posteriore; il che permette al prana di defluire facilmente verso il cuore, i polmoni e gli altri organi del corpo senza congestionare il cuore fisico. Il chakra del cuore è il centro delle emozioni più alte e raffinate; è in stretto collegamento con il chakra del plesso solare, dato che ambedue sono centri emotivi. Mettere in agitazione il chakra del plesso solare significa mettere in agitazione il chakra del cuore. “Questo spiega perché l’emozioni negative hanno, alla lunga, effetti nocivi sul cuore fisico”.



8 – CHAKRA DELLA GOLA



E’ situato al centro della gola. Ha 16 petali e contiene prevalentemente prana blu con un poco di prana verde e viola. Quando si mangia, produce molto prana verde il chakra della gola controlla ed invia energia a:



- gola

- laringe

- trachea

- tiroide

- ghiandole paratiroidee

- sistema linfatico

- chakra del sesso.



Il suo cattivo funzionamento si manifesta con la sterilità e con disturbi alla gola quali il gozzo, gola infiammata, la perdita della voce, l’asma.

Il chakra della gola è il centro della mente concreta o mente inferiore o facoltà mentale inferiore ma è anche il centro della più alta creatività.



9 – CHAKRA AJNA



E’ situato fra le sopracciglia. Ha 96 petali, divisi in due parti, ognuna delle quali ha 48 petali. In alcune persone, una delle parti è di luce prevalentemente gialla mentre l’altra è di luce prevalentemente viola. Altri invece hanno un settore di colore verde pallido e l’altro di colore viola pallido. Il colore predominante cambia da persona a persona ed inoltre i colori mutano a seconda dello stato psicologico della persona.

Il chakra ajna controlla ed invia energia alla ipofisi ed a tutto il corpo. E’ chiamato il chakra maestro perché controlla tutti i chakra maggiori ed il sistema endocrino; inoltre ha influenza su gli organi vitali.

Le sue disfunzioni possono manifestarsi con disturbi alle ghiandole endocrine, agli occhi, con il cancro ed altro.

E’ il centro della mente superiore o menta astratta, nonché il centro della volontà o delle funzioni direttive.



10 – CHAKRA DELLA FRONTE



E’ situato al centro della fronte. Contiene 144 petali suddivisi in due divisioni, ognuna delle quali contiene 12 petali. Contiene prana di color viola, blu, rosso, arancio, giallo e verde. Esso controlla ed invia energia alla ghiandola pineale ed al sistema nervoso. Un suo cattivo funzionamento può provocare disturbi al sistema nervoso. Il chakra della fronte è il chakra della consapevolezza cosmica.



11 – CHAKRA DELLA CORONA



E’ situato al sommo della testa. Contiene 960 petali esterni e 12 petali interni, quindi 2 serie di petali. I 12 petali interni contengono prevalentemente prana oro; i 960 petali esterni contengono prana viola, blu, giallo, verde, arancio e rosso. Il chakra anteriore del cuore rassomiglia ai petali interni del chakra corona.

“Il chakra della corona è il punto d’ingresso della energia divina o della energia pranica viola elettrico”.

Il chakra della corona controlla ed invia energia al cervello ed alla epifisi. Un difetto del suo funzionamento può manifestarsi con malattie fisiche o psicologiche. Il chakra della corona è il centro della consapevolezza cosmica o del più alto Budda. La facoltà mentale sta alla consapevolezza del Budda come un cieco sta ad un vedente. Un cieco che voglia sapere come è fatto un elefante, deve impiegare un tempo considerevole per toccarlo e cercare di dedurre e sintetizzare i dati raccolti, mentre chi può vedere riconosce immediatamente la forma dell’elefante nel suo insieme. Avere la consapevolezza del Budda significa comprendere, non con un lungo periodo di studio o con ragionamenti deduttivi o induttivi, bensì comprendere o percepire i fenomeni in modo diretto. Un altro termine per esprimere la consapevolezza del budda è la “Consapevolezza di Cristo”. Attraverso e per mezzo della consapevolezza del Budda si sente la propria unicità con tutti, la propria unicità con Dio. Con la consapevolezza di Cristo si prova un sentimento di bontà verso tutti gli uomini.



Padre mio che in tutto sei, aiutami a realizzare la mia evoluzione secondo il piano divino, sia fatta la volontà tua. Fai che possa essere strumento di pace e amore nel tuo indirizzo, possa la luce eterna che è negli uomini ardere e riconoscersi nella luce, aiutando i fratelli che sono nell’oscurità alla trasformazione, e all’unica via che porta all’amore dove tu risiedi e ci aspetti con tanta bontà.

Queste parole mi sono arrivate come preghiera rivolgendomi al Padre.

Grazie Padre Nostro!

Ruggero Picucci

fonte: articolo altrui

[GMCKS - Pranic Healing] - La preghiera semplice di san Francesco

la Preghiera Semplice di san Francesco
nell'attivare il chakra del cuore

(partendo dal presupposto che, a dire la verità, il chakra del cuore è sempre attivo...) qui parliamo di attivazione del chakra cardiaco come passo della Meditazione dei Cuori Gemelli.
l'utilità di un chakra cardiaco "ben oliato e funzionante" si riscontra anche nell'applicazione di tecniche di guarigione, inoltre è, secondo molte filosofie ... "praniche", utile e necessario per "attirare" a noi stessi e a coloro che amiamo, il benessere e la ricchezza materiale che può provenire dall'essere ammantati dalla "gentilezza amorevole" di Chesed (la sephira che corrisponderebbe al chakra cardiaco....)

nella Meditazione dei Cuori Gemelli si fa riferimento alla Preghiera Semplice di San Francesco d'Assisi come traccia verbale per risvegliare in noi la loving kindness del chakra cardiaco.

ecco la preghiera in questione:



O Signore, fa di me uno strumento della tua Pace:
Dove è odio, fa che io porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede.
Dove è errore, ch'io porti la Verità.
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia.
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.

(verso per verso, sentite la pace in voi, sentite la fluire dal cuore alle braccia alle mani, condividetela con la piccola terra che visualizzate avanti a voi, poi "sentite l'amore", poi "il perdono")
questo è quanto, nella Meditazione dei Cuori Gemelli, viene utilizzato della Preghiera del santo, che preò continua così:

O Maestro, fa ch'io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare.
Poichè:
Si è: Dando, che si riceve: Perdonando che si è perdonati:
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

S. Francesco

ora, io nulla so del regno dei cieli. la preghiera però, è bella.
Atma_ciao a tutti!

[GMCKS - Pranic Healing] - La Grande Invocazione

La grande Invocazioneaiuto dalla Fratellanza Bianca


fate conto ci siano Gandalf, Saruman, e un altri po' che non ricordo più, che credo si chiamassero in realtà in modo diverso, che tutti gli anni si incontrano in una valletta tibetana e si dispongono in cerchio.

ora che la vostra attenzione è stata accesa, pensate a Esseri Illuminati, il cui compito, per propria scelta, è prendere l'energia che il buddha, il cristo, riversano sulla terra per agevolare l'illuminazione e il cammino spirituale di affiliati in primis e di tutti ... in secundis. questo gruppo di Grandi Maestri che svolgono questo compito è chiamato da Alice Bailey "la Fratellanza Bianca".
a me l'idea sta simpatica.

c'è un testo, divulgato credo proprio dalla Bailey, a nome "Grande Invocazione".

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.


io lo uso. dico "amore" al posto di "cristo", alle volte dico "forza" al posto di "dio", altre volte dico "dio", tanto so cos voglio dire...
meditrlo tutti i giorni secondo me aiuta... io mi concentro principalmente sul Chakra della Corona e sul Chakra del Cuore. il punto credo sia
1 aprirsi a ciò che c'è
2 cercare di "pensare bene", sintonizzandosi così su "good vibes"
3 unirsi all'ordine delle cose, al progetto divino, alla bellezza della fisica che tiene il cosmo, a ciò che sentite come "superiore"
4 dare un aiuto a ciò, rendendosi canali della forza che -se sentite bene- potete avvertire scorrervi dentro.

ecco una FONTE niente male

[GMCKS - Pranic Healing] L'Io Sono nel Pranic Healing

l'Io sono... nel pranic healing

CHI SONO IO?

IO SONO L’IO SONO

IO NON SONO il corpo.

Il corpo è il veicolo dell’Anima.

IO NON SONO l’emozione.

IO NON SONO il pensiero.

Il falegname non è il mobilio.

Le emozioni ed i pensieri sono prodotti dell’Anima.

IO NON SONO la mente.

L’utente del computer non è il computer.

La mente è solo un sottile strumento dell’Anima.

IO SONO l’Anima.

IO SONO un essere spirituale di Intelligenza Divina, Amore Divino e Potere Divino.

IO SONO Uno con la mia Anima Superiore; IO SONO L’IO SONO

IO SONO Uno con la Scintilla Divina che è in me.

IO SONO un Figlio di Dio.

IO SONO connesso a Dio.

IO SONO Uno con Dio.

IO SONO Uno con il Tutto.


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queste sono le parole - che pubblico perché qualcun altro le ha già pubblicate su internet :) - con cui master Choa Kok Sui ha inteso aiutare i praticanti nel ritrovare un punto fermo nelle molte esperienze stranianti che un praticante spirituale attraversa.
poiché ci sarebbero milioni di cose da dire (dove sta quest'anima, che somiglianze ci sono con Saint Germain, con Cagliostro, che distanze da Nietzsche, da Heisenberg, etc), evito di straparlare. ma rispondo alle domande :) (ammesso che qualcuno si senta di farle!)

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qualche informazioncina in più nel reverendo sito www.farepranichealing.it

[GMCKS - Pranic Healing] - La Meditazione dei Cuori Gemelli.

La Meditazione dei Cuori Gemelli - GM Choa Kok Sui & il Pranic Healing e la Meditazione: l'uno non esiste senza l'altra!


Questa disciplina, come pratica di salute e spirituale, si compone di più parti; fra queste, un ruolo principe spetta sicuramente alla meditazione; la meditazione fondamentale del Pranic Healing, ovviamente, è vivere – e amare. L’altra è la Meditazione dei Cuori Gemelli.
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Ho scelto di ripercorrere, quasi senza miei interventi, l’ottimo pdf che troverete, nella sua interezza, pubblicato qui: www.lanuovastrada.org/MeditazioneSuiCuoriGemelli.pdf
La scelta deriva dal fatto che presentare un argomento così complesso e pieno di risvolti richiede molta obbiettività ed io, essendo niente più che un praticante, manco certo della competenza utile a sviscerare l’argomento. Premetto che questa meditazione viene presentata in genere come un mix fra una preghiera, una meditazione guidata, una meditazione sul suono. Modi di dire. Io non prego, mi applico. D’altro canto non credo in alcun dio e ciò non mi inibisce nell’applicare questa Tecnologia Spirituale. Master Choa Kok Sui definiva il proprio lavoro “elaborazione di una tecnologia spirituale”.
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Questa meditazione funziona. It works, direbbero - o piuttosto dicono – gli inglesi. Questo è quanto. Chi avesse un punto di vista simile al mio, non si spaventasse per il cristianesimo che si respira in questa meditazione: è una guida per il nostro sentire, non una dichiarazione di fede.

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La MEDITAZIONE DEI CUORI GEMELLI è una tecnica di meditazione avanzata tesa al raggiungimento dell’illuminazione o coscienza universale. Rappresenta inoltre uno strumento, al servizio del mondo e della comunità, che col tempo armonizza la terra benedicendola con gentilezza amorevole, pace, gioia e buona volontà. La Meditazione dei Cuori Gemelli è un nobile strumento che eleva le vibrazioni dell’individuo verso stati di consapevolezza più alti e livelli espansi di coscienza. La Meditazione dei Cuori Gemelli si basa sul principio che alcuni dei maggiori centri di energia del corpo, o chakra, sono punti di ingresso o porte verso certi livelli o orizzonti di coscienza. I Cuori Gemelli riguardano i centri di energia del cuore e della corona. Il chakra del cuore è il centro per la compassione, la gioia, l’affetto, il rispetto, la pietà ed altre elaborate emozioni superiori. Il centro energetico della corona (chiamato anche cuore spirituale), è il punto di entrata verso una coscienza spirituale superiore. Per raggiungere l’illuminazione o la coscienza cosmica, è necessario attivare a sufficienza il chakra della corona. Ciò può essere fatto solo se il chakra del cuore è sufficientemente attivo. Il chakra del cuore è una replica, o gemello, del chakra della corona. Osservando il chakra del cuore si vedono dodici petali, simili ai dodici petali che formano il nucleo più interno del chakra della corona. Dall’altro lato, il chakra della corona è il centro dell’illuminazione o dell’amore divino, dell’unione. Fornisce energia al cervello ed alle ghiandole dentro il cervello. Se il chakra della corona è sufficientemente attivo, il suo nucleo più interno di dodici petali si dispiega, si apre e si rivolge verso l’alto Quando una persona pratica la Meditazione dei Cuori Gemelli, l’energia divina fluisce verso colui che la pratica, riempiendolo con la Divina Luce, Amore e Forza. Colui che pratica la meditazione diviene un canale di questa energia Divina. Gli aspiranti spirituali che hanno praticato questa meditazione abbastanza a lungo possono fare l’esperienza di essere avvolti in una luce abbagliante, a volte accecante. Inoltre, coloro che la praticano possono sprimentare l’estasi divina, la beatitudine e la sensazione dell’unione con tutto il creato. Questa è stata un’esperienza comune ai praticanti yoga avanzati, ai discepoli spirituali ed ai santi di tutte le religioni, e può essere verificata attraverso le loro sacre scritture. Questa luce brillante è nota come ki del paradiso nello yoga taoista, o colonna di luce nell’antica tradizione ebraica Kaballah. Gli yogi indiani ed i santi chiamano questa colonna di luce antakharana o ponte spirituale di luce. I Cristiani si riferiscono ad essa come alla discesa dello Spirito Santo, simbolizzato da una colonna di luce con la discesa di una colomba bianca, che rappresenta la discesa dell’energia divina. Tale discesa di energia divina comporta la temporanea espansione dei chakra maggiori di colui che pratica la meditazione e della sua aura interna. Quando la meditazione è praticata regolarmente, l’espansione può diventare permanente.
[…]
Quanto segue ora è una piccola ma preziosa guida pratica alla meditazione in questione:
Le fasi della Meditazione dei Cuori Gemelli
1) Esercizio fisico di purificazione.
Purificare il corpo eterico facendo esercizio fisico per circa 5-10 minuti. Gli esercizi fisici devono essere fatti per minimizzare la possibile congestione pranica dal momento che questa meditazione genera una gran quantità di energie sottili nel corpo eterico.
2) Invocazione della Benedizione Divina.
L’Invocazione è importante per la propria protezione e guida. Senza le Divine Benedizioni, la pratica di ogni meditazione avanzata può essere pericolosa.
Si può usare la seguente invocazione:
Al Dio Supremo. Umilmente invoco la guida divina, l’amore divino e l’illuminazione, l’unione divina, la beatitudine divina, l’aiuto divino, e la divina protezione. Con gratitudine e in piena fede.
3) Attivazione del Chakra del Cuore.
Il chakra del Cuore si attiva benedicendo l’intera terra con gentilezza amorevole usando la Preghiera Semplice di San Francesco di Assisi. Visualizzate persone sorridenti e piene di gioia, fede, speranza e pace. Visualizzate nemici che si riconciliano, si abbracciano e si perdonano l’uno con l’altro. Si dovrebbe anche personalmente sentire la gioia, la felicità e la pace riempire il proprio intero essere mentre si benedice la terra.
4) Attivazione del Chakra della Corona.
Il Chakra della Corona si attiva usando la seguente benedizione:
Dal centro del cuore di Dio, fa che la terra intera sia benedetta con gentilezza amorevole, fa che la terra intera sia benedetta con grande gioia e felicità. Dal centro del cuore di Dio,
fa che la terra intera sia benedetta con la comprensione, l’armonia, e la pace divina. Fa che la terra intera sia benedetta con la buona volontà e la volontà di fare il bene. Permettete a voi stessi di essere un canale di amorevole gentilezza divina, di gioia, di felicità, comprensione e pace e condividete ciò con la terra intera. Visualizzate persone che sorride, i loro cuori pieni di gioia e felicità. Visualizzate persone o nazioni sull’orlo della guerra o in guerra mentre si riconciliano e vivono in armonia l’uno con l’altro. Visualizzate persone che gettano le armi, si danno le mani e si abbracciano l’un l’altro. Immaginate la gente non solo piena di buone intenzioni, non solo che parla di fare qualcosa di buono, ma anche che realmente porta avanti queste buone intenzioni. Questo è il significato di “volontà di fare il bene”.
5) Benedizione con il Chakra del Cuore e della Corona
Concentratevi simultaneamente sul chakra della corona e del cuore, e benedite l’intera terra.
Ciò riallineerà entrambi i chakra, rendendo perciò la benedizione più potente. Si può usare la seguente benedizione:
Dal centro del Cuore di Dio, fa che la terra intera, ogni persona, ogni essere sia benedetto con l’amore divino e la gentilezza Fa che la terra intera, ogni persona e ogni essere sia benedetto con la dolcezza divina, con la divina gioia, con il calore, con l’altruismo e la tenerezza. Dal centro del cuore di Dio, fa che la terra intera, ogni persona ed ogni essere sia benedetto con la guarigione interiore, la bellezza interiore, la beatitudine divina e l’unione divina.
Immaginate la piccola terra di fronte a voi. Visualizzate una luce dorata che dalle vostre mani vada verso la terra, riempiendo l’intera terra con luce e amore. Sentite il divino amore e la gentilezza e condivideteli con tutta la terra, con ogni persona ed ogni essere. Sentite la sensazione di dolcezza e amore e condividetela con tutta la terra. Sentite la beatitudine divina e l’unione divina e condividetele con ogni persona e ogni essere.
6) Raggiungere l’illuminazione La meditazione sulla Luce, sul Mantra OM e l’intervallo tra i due OM. Gradualmente immaginate una luce bianca brillante o una luce d’oro sulla corona.
Osservatela tranquillamente e amorevolmente. Sentite la qualità dell’energia emessa dalla luce. Sentite la pace interiore, la calma e la beatitudine emanata dalla luce. Prestate attenzione alla luce, alla calma interiore e alla beatitudine. Dolcemente e silenziosamente cantate il mantra Om o Amen. Continuate a meditare. Rilassatevi e lasciatevi andare.
7) Rilasciare l’energia in eccesso
Dopo la meditazione, è importante rilasciare tutta l’energia in eccesso benedicendo la terra finché si sente che il corpo è tornato in una condizione normale. Benedite persone specifiche, la vostra famiglia e gli amici. In seguito prestate gradualmente attenzione alla base della spina dorsale. Proiettate la vostra consapevolezza giù nella terra e immaginate che la luce scenda nella terra in profondità per tre metri o 10 piedi.
8) Ringraziamenti
Dopo la fine della meditazione, ringraziate sempre la Divina Provvidenza e le vostre guide spirituali per la divina benedizione.
9) Ulteriore rilascio di energia in eccesso attraverso altri esercizi fisici

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CHI NON DOVREBBE PRATICARE LA MEDITAZIONE DEI CUORI GEMELLI ?
- Persone al di sotto dei 16 anni di età
- Pazienti con gravi problemi di cuore, ipertensione o glaucoma
- Le donne in stato di gravidanza non dovrebbero praticarla intensamente o frequentemente
- Fumatori accaniti
- Forti mangiatori di carne (in particolare di carne di maiale)
- Persone che fanno un consumo eccessivo di alcol o abusano di droghe allucinogene e chedanno dipendenza


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Alcune ricerche riportate nel file in questione:
La melatonina, il principale ormone prodotto dalla ghiandola pineale, è aumentata significativamente dopo la Meditazione dei Cuori Gemelli.
Ricerca di Glenn Mendoza, M.D. e Supriya Ghorpadkar. Centro di Pranic Healing, New Jersey,USA.

La serotonina, un neurotrasmettittore, aumenta in seguito alla Meditazione dei Cuori Gemelli.
Ricerca di Glenn Mendoza, M.D. e Supriya Ghorpadkar. Centro di Pranic Healing, New Jersey,USA.

Le betaendorfine e la Meditazione dei Cuori Gemelli.
Ricerca di Glenn Mendoza, M.D. e Supriya Ghorpadkar. Centro di Pranic Healing, New Jersey,USA

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Uno specifico allineamento planetario durante il Plenilunio di ogni mese fa sì che si verifichi una straordinaria effusione di Energia Divina. Quando la meditazione è praticata due giorni prima o due giorni dopo, ma ancor più nel momento preciso e nel giorno della luna piena, le energie spirituali che scendono durante questa meditazione possono essere imbrigliate efficacemente per benedire la terra, le nostre vite, i nostri amati, i nostri progetti e tutta l’umanità.
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In ultimo, segnalo delle ricerche decentemente presentate all’indirizzo www.ipotesi.net/ipotesi/scientif.htm ;
tali ricerche, inerenti l’effetto Maharishi, spiegano forse la seguente frase di Master Choa Kok Sui:

Sette persone che praticano insieme la Meditazione dei Cuori Gemelli generano tanta energia quanta 100 persone che meditano da soli. Gruppi di Meditazione dei Cuori Gemelli possono fare e faranno una grande differenza poiché siamo esseri di luce, amore e forza.
Grand Master Choa Kok Sui

[GMCKS - Pranic Healing] Pratica del Pranic Healing - chiacchierata di un praticante.

Pratica del Pranic Healing - chiacchierata di un praticante

tempo fa mi è capitato di raccontare la pratica del pranic healing ad un net-amico.
approfitto di quella esperienza per ottemperare a quanto promesso tempo addietro: scrivere "cosa faccio quando pratico il Pranic Healing".
premetto che le cose sono cambiate, in una maturazione che è dinamica e mi rende impossibile stigmatizzare una volta per tutte la pratica del pranic healing.
rimando questa complessa tematica a quando sarò bravo. per il momento...

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allora, io sono un pezzettino di universo, che raccoglie in se Forza (prana, forza vitale, mana... a me piace l'idea di "essenza" con cui traduco il concetto di forza degli Jedi fantasceintifici).

non è un dono particolare ma una attenzione prestata con cura ad alcune nostre capacità che, sentendoci stupidi, tentiamo di ignorare nel più della vita.

ora, il nostro corpo è in un certo senso, su un certo piano composto di varie vibrazioni.
ogni chakra "ospita" alcune vibrazioni: viola, verde, blu, arancione, giallo, rosso - per citare solo quelle che hanno un uso medicale che io sappia gestire.
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a proposito, inserisco un link per chiarire quali sono gli undici chalkra maggiori di cui si parla nel Pranic Healing
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potenziare una di queste vibrazioni, tramite la volontà, il pensiero, la respirazione, ed usarla per determinare un effetto (solvente, ustorio, potenziante, vivificante, disgregante, aggrumante...) sul prana del paziente, è ciò che faccio.

si usa, nel pranic healing, invocare l'aiuto del Maestro, degli esseri superori, l'aiuto divino, anche per tutela del paziente oltre che del terapeuta. 
se d'altro canto là fuori c'è un Dio a cui chiedere le cose come se abitasse fuori da me e fosse quindi altro da me, non mi sembra male interessarlo alla cura di chi patisce.

Quindi ci si concentra o si diventa coscienti, tastando le energie del paziente, arrivando tramite lo scanning a compredenre dove l'energia sia congesta, dove sia esausta, dove sia diversa da quella che, nell'esperienza di terapeuta e nello studio di molti testi, credi sia quella che dovrebbe essere lì dove stai "toccando".
naturalmente molta parte dell'analisi dovrebbe risiedere nel chiacchierare con il paziente, conoscerne il quadro clinico e gli aspetti emozionali. il tutto con una preparazione almeno di base in anatomia, anatomia sottile, modelli psicologici trattati secondo le dottrine energetiche.

nel momento in cui si lavora sulle forme pensiero, come vengono chiamate in molte scuole, il livello di energia che occorre è più raffinato, occorrono "vibrazioni più elevate" di quelle che un corpo umano "contiene".
al che, pensando allo scopo che ti prefiggi ci si concentra sulle porte che ti collegano al tuo sé superiore e di lì all'amore universale deinde all'Essere Supremo, e praticamente gli dici "guarda, ho rilevato 'sto problema, questo ancora e quest'altro, prestami questo determinato tipo di vibrazione, che la uso lì".

ora, lo scopo lo ottieni così: controlli il corpo energetico del paziente, facendo scanning con le mani. cerchi forme pensiero negative, ogni chakra ha le sue e le sue modalità di ospitarne. rabbia, frustrazione, paura, ansia, abbandono, solitudine etc etc. le tocchi con mano. sentito il problema, lo scopo è lo stato d'animo che è adatto a risolvere il problema. lo susciti in te, cerchi di fare eco con le vibrazioni universali più alte che sono in sintonia con questo scopo (la fantomatica energia divina). riversi la tua energia e l'energia "in risonanza" nell'organo energetico da curare. questo è dettopoco bene...
la tua intenzione di collegarti a vibrazioni che purifichino a fondo la sensazione che ricavi dal contatto con le forme pensiero che trovi, o comunque, senza esagerare con i dettagli, con la Situazione che trovi nel chakra del paziente, "affratella" la tua emissione energetica a quella che definivo qui sopra, la sua "eco" superiore. deinde il tuo riversare energia porta con sé energia di alta vibrazione.

nel momento in cui ti disponi a livelli energetici superiori ai tuoi (e non è che lo fai "per magia".... :) lo fai provando delle emozioni elevate, che ti fanno di per sé vibrare elevatamente, te ne crei una immagine mentale che ti sostiene l'emozione strada facendo evitando di cadere nel lato egoistico dell'emozione che provi in quel momento).

già la pratica della meditazione dei cuori gemelli ti permette, dopo poco, di "vedere la luce". ovvero sgranchisci la ghiandola pineale e apparati vari, che rimettendosi a funzionare a regime, ti donano delle sensazioni che per brevità vorrei riassumere in "ti senti uno con tutto" "aumenta la tua precisione nella percezione delle energie", "(causa della precedente) aumenti il tuo livello energetico" "in sintesi, vedi la luce".
vederee la luce perché diventi capace di decrittare i vari veli che hai davanti e quindi, in un certo senso, disollevarli, è una cosa.
vedere la luce perché hai l'impressione che qualcuno ti metta un dito in testa, è un'altra cosa, e non mi piace.

questo problema deriva dalla immagine, forma pensiero, di dio che io mi faccio. abituato ad una divinità sanbguinaria della quale schiere di folli sono disposti a giurare che si fonda sull'Amore, non mi è stato facile per un bel po' avvicinarmi ad energie di cui si dice siano "energie divine", ovvero elargite da Dio.

cosa invoco? invoco umilmente per la guida divina, l'aiuto divino, la protezine divina e (a seconda che tu stia per dmeditare o per metterti a "guarire" gente) per l'illuminazione o per la guarigione divina, per il potere della guarigione
[...]
grazie, in piena fede.

e poi alla fine dei "giochi" ringrazi i vari aiutatori con la stessa formuletta.
formuletta che ti mette effettivamente in uno stato d'animo adeguato al lavoro e che credo in effetti richiami col nominarle e con l'auspicarne il lato migliore, quelle entità che dicevamo.
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questo estratto può forse confonderele idee, perché non è che un pezzo di resoconto di un praticante agli inizi; più passa il tempo più ciò che mi hanno insegnato nei primi corsi assume valore e spessore, semplificandomi non poco la vita. come in molte cose, lo studio fa veramente tanto, e la pratica è tutto.

a chi invece già conosce il mondo esoterico e delle pratiche di guarigione, energetiche o spirituali, forse questo racconto può far sorridere, in modo però da far comprendere meglio di quanto non abbia reso possibile finora
cosa sia il Pranic Healing

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seconda parte: il pranic healing e la psicologia.

appurato (si fa per dire) che abbiamo più corpi, uno fisico, uno eterico, uno emozionale o astrale, uno mentale "basso" che prosegue differenziandosi fra sottopiani nei tre sottopiani superiori del mentale detti corpo causale, possiamo cominciare a sfogliarci Powell per avere una idea di massima di cosa diamine ho detto in questo paragrafo. proseguo.

le emozioni e i pensieri sono molto simili: sembra a me di capire che siano affermazioni, nei corpi emozionale e mentale, di un qualche pattern che credo nasce dall'incontro fra due poli: l'istanza che è rappresentata dal corpo causale, e le condizioi a contorno, ovvero la realtà del corpo fisico. questo flusso con feedback si attorciglia creando le nostre idee, le nostre emozioni, le nostre sensazioni. noi, per come ci conosciamo abitualmente.

la causa prima, sostengono in molti, è immateriale e fondamentalmente esula da ciò su cui è possibile un lavorare terapeutico. ciò è possibile, difatti non sarà oggetto della nostra disamina.

ciò che ci interessa, parlando di psicologia, è vedere come i corpi mentale inferiore e astrale (o emozionale) siano impastati assieme in maniera molto stretta. tutti i cori energetici sono impastati assieme... non sono realmente separati, è una divisione scolastica. eppure, lavorando sull'astrale si lavora direttamente anche sul mentale. credo sia per questo che le conseguenze del lavorare sull'astrale vegono spessimo rpesentate come pericolose... potremmo, lavorando male, modificare il nostro mentale, e il meccanismo di regolazione potrebbe essere fastidiosamente lento, ingombrante, persino emotivamente doloroso.

appurato che i chakra esistono, con differenze che non approfondisco, ad ogni livello (dall'eterico in "su"), possiamo lavorare a tastare i chakra astrali del paziente.
come specificato in precedenza, quel che faccio come healer al momento in cui pratico lo "scan" del corpo energetico del paziente, è caricarmi di tanta energia, per accrescere la mia sensibilità, dispormi ad una morbida sensibilità, lasciar fluire l'energia da me, dalle mie mani, fino a toccare delicatametne il corpo energetico del paziente. a quel punto, la pratica vera e propria.
chiedo, un po' al Cosmo, un po' a me, un po' a Master, ma soprattutto all'interrelazione fra me e il patiente, di lasciarmi sentire l'energia congestionata, le forme pensiero negative, del paziente.
il lavoro, a questo punto, è quello di rimuovere, ammorbidire, ciò che di congesto e nefasto trovo, sostituendo il tutto con "robba bona".
poiché ciò che forma il pensiero non è tanto la materia, che è la stessa per ciòche è pensiero e ciò che non lo è, quanto l forma in cui si reifica, la forma che questa materia prende rendendo sensibile al livello del piano fisico il pensiero stesso, come dire il tracciato neurale al livello, fisicissimo, del cervello, ciò che importa non è rimuovre materia malata, quanto permettere all'energia che fluisce fra i chakra di fluire in modo armonico e non in odio verso la persona.

questo è, detto semplicemente, la pratica del pranic healing dal punto di vista psicologico.
ci si curano depressioni, dipendenze, "possessioni" e anche il semplice stress.

il libro di master Choa sulla psicoterapia pranica contiene queste e molte altre informazioni, è in libreria. la differenza con la frequenza dei corsi è la "benedizione" che ti consente - direi- di raggiungere l'energia del maestro con molta facilità, più di quanto non sia necessario per chi decide di fare da solo.

io alle volte (più di una, almeno) ho deciso di procedere da solo per prova. complicato, molto complicato. facile permettere al flusso dell'energia nel paziete di spostare la tua stessa concentrazione. una fatica immonda, insomma. però si può fare - il che mi fa felice e più "spensierato" nel chiedere aiuto a Master: ormai so per prova che è un aiuto, non una deformazione delle leggi del reale.. tant'è vero che ci faccio cose che sono riuscito anche a fare da solo.
la differenza fra fare da solo e non, fondamentalmente, è nel giuramento di ippocrate, versione mia: non torturerò il mio paziente solo perché non ho voglia di attenermi al protocollo. ;)

ultima cosa: la lettura del testo di master Choa permette di approfondire il discorso con alcuni esempi pratici, alcuni "protocolli" da seguire. questo permetterebbe - secondo me - a chi già mastica la materia di farsi un'idea di come si lavori nell'ambito.
atma bella pe' tutti... 

N.B.
è difficile "sistematizzare" la pratica di queste abilità senza cadere nella pazzia morbida di uno che è convinto che sognando può, per esempio, far tornare la ragazza amata: come dicevi tu tempo addietro, bisogna distinguere. potenziare l'aspetto "amore" nella propria vita non significa "far tornare Lei, proprio Lei", ma se studi fuori da un percorso di studi definito fai presto a confonderti e a decidere che è vero quel che piace a te, falso -forse- il resto.